Dopo 16 anni di cammini che ci hanno portato a traversare l’Italia in lungo e in largo, una sola regione mancava all’appello: la Sardegna.
Per questo abbiamo deciso di camminare per sentieri, strade secondarie e scogliere selvagge da Alghero a Palau.
Dalle fortificazioni catalano-aragonesi di Alghero per il Parco di Capo Caccia e i vigneti della Nurra, da Porto Torres a Castelsardo con un’escursione in traghetto sull’Isola dell’Asinara, siamo entrati in Gallura camminando per pinete e falesie dirupate a picco sul mare.
Sentieri dimenticati affacciati sulle baie della spettacolare penisola di Capo Testa, Santa Teresa, il faro abbandonato di Punta Falcone e le acque trasparenti delle sue calette ci hanno accompagnato verso il trasbordo da Palau alla Maddalena; di lì, gli ultimi chilometri di cammino ci hanno condotto al traguardo, la casa-museo di Giuseppe Garibaldi a
Caprera.
Sontuosi bagni di fine tappa e cene tipiche non hanno oscurato la sensazione dei profumi onnipresenti sull’isola, né le considerazioni fatte in cammino nel vento e sotto il sole: la Sardegna ha le carte in regola per voltare pagina rispetto alla monocoltura turistica dei villaggi residenziali e diventare una nuova terra promessa dei camminatori.