La parola “psicoatleti” apparve per la prima volta nella primavera 2004 su archiviomagnetico, il blog del narratore Enrico Brizzi, per definire coloro che avrebbero partecipato insieme a lui all’imminente traversata a piedi dal Tirreno all’Adriatico.
Il nome ha preso piede a forza di condividere chilometri spalla a spalla.
Da un lato, più si camminava insieme più era chiaro che ogni viaggio a piedi non comportava soltanto uno spostamento nello spazio, ma anche un viaggio nel tempo e una gioiosa sfida ai propri limiti, paure e pregiudizi; di fatto, si viaggiava con la mente e non solo con le gambe.
Dall’altro, i membri fondatori della nostra Associazione si sono sentiti apostrofare cento e cento volte come pazzi

“Dovete essere matti a voler camminare fino a Roma!”
“Siete fuori di testa, se pensate davvero di arrivare a Gerusalemme!”
“Dall’Alto Adige alla Sicilia a piedi? Dovete esservi fusi il cervello!”

Ecco spiegato…L’aspetto “psico” della nostra attività all’aria aperta.

Nel tempo, la nostra storia si è scritta da sola, grazie a un curriculum di viaggi a piedi che non teme confronti.
Abbiamo al nostro attivo tre traversate da mare a mare (la primitiva Tirreno-Adriatico del 2004; il percorso lungo la Linea Gotica del 2009 e la Tirreno-Adriatico del Decennale), altrettanti viaggi epocali durati fra le dieci e le dodici settimane (la Via Francigena da Canterbury a Roma del 2006; la Via dei Pellegrini d’Oltremare fra Roma e Gerusalemme del 2008; il percorso originale di 2191 chilometri dall’Alto Adige alla Sicilia chiamato Italica 150) e i quattro itinerari del circuito Gran Giro Psicoatletico d’Italia (il Giro della Libertà Roma-Venezia 2012; il Giro delle Tre Venezie dalla Serenissima al Lago di Garda del 2013; il Giro dell’Alta Italia fra il Garda e Torino del 2014; il Giro delle Capitali Torino-Firenze-Roma del 2015), oltre ad alcune imprese “a tema” da una settimana (Strata Romea 2007; Cacciatori delle Alpi 2011) e a un numero pressoché incalcolabile di escursioni più brevi, ripartite fra classiche, 100 chilometri, traversate urbane e cimenti.

In quindici anni, dai nostri viaggi sono nati romanzi, guide, reportage giornalistici, mostre fotografiche e un film documentario.
Quello che era in origine un gruppo di amici innamorati dell’escursionismo, della narrativa e del rock ‘n’ roll si è trasformato in un gruppo aperto, una filosofia e uno stile di vita: sono nate leggende e tradizioni, si è codificato uno stile, un gergo, persino un’estetica legata all’arte del tatuaggio. E, cosa più importante, ognuno di noi, scaldandosi al fuoco dell’amicizia e misurandosi con la fatica e la meraviglia, ha preso decisioni fondamentali per la propria vita.

La dedizione, la tenacia e la voglia di mettersi in gioco, sono ancora quelle degli albori: non appena riusciamo a ritagliarci qualche giorno libero, studiamo un percorso, facciamo lo zaino e partiamo. Di fatto, non ci annoiamo mai.
E, come all’inizio, quando siamo lungo la strada ci incoraggiamo l’un l’altro con due parole che per noi hanno un grande valore: “Sempre avanti!”